sabato 9 luglio 2011

E POI LA SETE - Alessandra Montrucchio

E poi la sete Alessandra Montrucchio
edizioni Marsilio 2010 romanzo

"E poi la sete" é il nuovo romanzo edito dalla Marsilio, dell' autrice torinese Alessandra Montrucchio.
Dopo averci emozionato con "Cardiofitness" e " Non riattaccare", ci emoziona ancora una volta con un romanzo diverso da tutti quelli precedenti.

La storia si svolge in una linea di tempo di quattro giorni, e' ambientata in un futuro prossimo, affatto surreale, che potrebbe essere il nostro.
Il pianeta é ridotto praticamente a deserto, solo pochi continenti del globo terrestre hanno ancora dell'acqua potabile e pura fra questi la Siberia.
Il bene piú prezioso quindi diventa appunto l'acqua, un bene che ai giorni nostri viene sprecato, penso che pochissime persone arrivano a pensare che un giorno questo prezioso liquido potrebbe venire a mancare per un motivo o per un altro: l'inquinamento, il cambiamento del clima; giá vediamo dei segni allarmanti che ci dovrebbero far pensare un pó.

"E poi la sete " ci apre uno scenario a dir poco apocalittico di forte impatto. Una cittá: Alphadel, che e' una fortezza, divisa in settori: da quelli poveri e pronti a tutto pur di bere persino dell'acqua radiottiva che si trovano ai margini della cittá; al settore di centro, il quartiere ricco, dove non esistono problemi di acqua e di sete.

I ricchi possono avere tutta l'acqua che vogliono e possono permettersi persino di sprecarla, si possono lavare, curare i giardini, sono in salute e possono permettersi di vestire con stoffe pregiate, i poveri costretti a vivere nella polvere con degli stracci e senza scarpe, ammalati senza alcun timore della morte.

Ed infine il Cuore dove si trova l'unico fiume rimasto, meta di una folla di disperati, e probabilmente l'inizio del nuovo regime.

Due protagonisti:
una dottoressa: Sarah, impiegata nell'ospedale pubblico,figlia di Oskar Fennegar, presidente di una delle due grandi produzioni di acqua in bottiglia, non ama contatti fisici di nessun tipo.
Un adolescente: Gäel, tossicodipendente, figlio di un noto giornalista appartenente all'ordine degli antichi, che hanno tutti dei bellissimi capelli biondi, che Gäel porta legati e nascosti, il suo bisogno primario e' solo ed esclusivamente quello di pensare alla prossima dose senza pensare troppo al come arrivarci.

Un dossier scritto dal giornalista Novak, padre di Gäel, un uomo leale e rispettato da tutti, l'uomo giusto , che ha scoperto la distribuzione di acqua radioattiva da parte della ditta di cui Oskar Fennegar e' il capo, che diverrá il caprio espiatorio della rivolta da parte della milizia che userá i poveri ed i disperati per far cadere il governo. Questo dossier verrá lasciato in giro per tutta la cittá di Alphadel, appeso sui muri.

La presentazione dei protagonisti avviene per gradi, é molto accurata e li vediamo entrambi all'inizio di una giornata qualsiasi apparentemente normale nella sua quotidianitá, con ogni particolare, ed il lettore entra lentamente nella storia, ne capisce lo schema. Morte, desolazine, disperazione, violenza, arroganza e sopravvivenza sono i punti che troviamo lungo lo svolgimento del romanzo, descrizioni di notevole impatto.

L'organizzazione della trama é molto interessante: fin dalle prime pagine, man mano che il lettore va avanti con la lettura, notiamo come le circostanze cambiano, come i protagonisti mutano le loro prioritá, mettendo appunto la sopravvienza come punto fondamentale, notiamo la praticitá della mente di un tossico, gli skills e la professionalitá di un medico, che non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi nella situazione che piú la terrorizza, in circostanze che non avrebbe mai creduto sarebbe sopravvissuta.

La scansione del tempo divide un capitolo dall'altro che procendendo a ritroso costituisce la trama.

Lo stile ed il linguaggio a tratti puó apparire difficile, c'é un uso di termini specifici, soprattutto nelle parti in cui vediamo la costruzione e l'organizzazione di Alphadel prese da un trattato.

Nonostante l'autrice stessa ha puntualizzato, nella conclusione che il libro non vuole essere un saggio perche' nulla di quello che e' narrato e' veramente accaduto, la lettura fa riflettere, fa capire che il problema qui affrontato puó benissimo accadere in un futuro prossimo, non ci va di vederlo, non ci va di pensarci, per questo la lettura di questo libro secondo me apre quelle porte che tendiamo a tenere chiuse, pensando che al di la di esse ci siano cose che non ci riguardano.

A me e' piaciuto molto anche se alcune parti mi scorrevano lente, probabilmente perche' si tratta veramente di uno stile diverso dai suoi romanzi precedenti ed al quale non ero abituata, una piacevole sorpresa comunque.

Diana Mistera 09.06.2010

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